Realtà virtuale e approccio FSE: si assiste oggi all’introduzione sempre più diffusa dell’approccio prestazionale alla sicurezza (Fire Safety Engineering) e il complesso mondo della realtà virtuale (VR).
La FSE ha spostato il baricentro della prevenzione incendi, dal piano normativo e dell’ente di controllo a quello progettuale e del professionista antincendio. Lo stesso Codice di prevenzione incendi, di cui recentemente è stato ampliato il campo di applicazione, sottolinea l’importanza della valutazione del rischio a cura del progettista.
Per quanto riguarda il mondo della modellazione, la simulazione virtuale del comportamento dell’incendio e delle persone in emergenza viene effettuata mediante i metodi della Fire Safety Engineering. Il progettista antincendio utilizza infatti modelli di calcolo per valutare la salvaguardia della vita degli occupanti mediante la determinazione dei valori di ASET (Available Safe Escape Time) ed RSET (Required Safe Escape Time). Queste verifiche richiedono l’utilizzo di software che consentano la simulazione virtuale dell’incendio (per esempio FDS) e quella del comportamento umano, per esempio durante le fasi dell’esodo in emergenza.
Gli output restituiti dai software modellistici sono sia di tipo quantitativo che qualitativo. Nel caso di una simulazione di incendio, da essa è possibile valutare la visibilità in qualsiasi punto dell’edificio, la diffusione dei fumi e altri aspetti ai fini della sicurezza antincendio. Gli output delle simulazioni d’esodo sono invece costituiti da: mappe rappresentative della densità di affollamento, livelli di servizio dei vari componenti del percorso di esodo, calcolo dei tempi di evacuazione dall’edificio o dai singoli ambienti, o ancora il calcolo della FED (Fractional Effective Dose) di ciascun occupante.
Dalla combinazione ragionata delle simulazioni di esodo e quelle di incendio il progettista è in grado di valutare l’efficacia delle misure antincendio previste nel progetto, anche ai fini della dimostrazione di soluzioni alternative come previsto dal Codice di prevenzione incendi.
Realtà virtuale e approccio FSE vanno abbraccetto e consentono al progettista di immergersi nello scenario di incendio al fine di valutare, seppur virtualmente, le condizioni che si vengono a creare, in alternativa all’esame dei grafici e delle rappresentazioni video su un monitor tradizionale.
L’esperienza della visita virtuale dello scenario di incendio può anche essere condivisa con altri utenti, per esempio altri progettisti, il cliente, l’utilizzatore finale dell’edificio, il funzionario tecnico dell’organo di controllo.
Purtroppo, ad oggi, viste le potenzialità di calcolo limitate, non è possibile interagire con lo scenario di incendio, che dovrà essere elaborato in anticipo e poi caricato nell’ambiente virtuale.
Ad esempio, non si può verificare in tempo reale come cambiano le condizioni nel caso in cui l’utente, mediante la VR, apra una porta antincendio o addirittura appicchi un nuovo focolaio.
È invece possibile inserire determinate azioni e poi verificarne le conseguenze con un punto di vista in prima persona nonché dinamico, quindi immersivo.
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