In ambito food, i criteri di sanificazione (semplice e totale) nella progettazione impianti (Hygienic Design) sono fondamentali per garantire sicurezza alimentare.
Rischi da prevenire
Contaminazioni microbiche (Listeria, Salmonella, E. coli).
Residui di allergeni o sostanze chimiche.
Biofilm batterici difficili da rimuovere.
Linee guida di riferimento
EHEDG (European Hygienic Engineering & Design Group)
3-A Sanitary Standards (USA)
Normative HACCP, ISO 22000, BRC, IFS.
Principi di progettazione “hygienic by design”
Materiali: acciaio inox AISI 316L, plastiche certificate per contatto alimentare.
Superfici lisce e accessibili: niente spigoli, cavità o filettature interne che trattengano residui.
Pendenze minime (1–2%) per evitare ristagni di liquidi.
Giunzioni e saldature continue → senza spazi in cui si annidino batteri.
Smontaggio e accessibilità → parti facilmente ispezionabili.
CIP (Cleaning in Place) e SIP (Sterilization in Place): automazione dei cicli di lavaggio/sterilizzazione, riducendo tempi morti e consumi di acqua/detersivi.
👉 Trend emergente: robot CIP mobili che eseguono pulizie automatiche nelle linee e tecniche di sanificazione a ozono o vapore per ridurre l’uso di sostanze chimiche.
Sintesi
In ambito food, i criteri di sanificazione (semplice e totale) nella progettazione impianti (Hygienic Design) possono trovare il loro goal nella:
– Gestione acqua (lo abbiamo visto in un precedente contenuto) = riduzione consumi, recupero e riuso, impianti a basso impatto e monitoraggio smart.
– Hygienic design = materiali, geometrie e automazioni che garantiscono sicurezza alimentare, efficienza dei lavaggi e conformità normativa.