Riportiamo, a partire dalle nostre referenze, un interessante commessa realtiva alla progettazione impianti per additivi per calcestruzzi.
Questi additivi vengono impiegati per soddisfare la necessità di estendere il tempo di presa del calcestruzzo e preservarne la lavorabilità in diverse situazioni. Le situazioni in cui queste esigenze si presentano includono:
– Trasporti a lunga distanza del calcestruzzo dall’impianto di betonaggio al cantiere, soprattutto in climi caldi.
– Pompare impasti cementizi per pozzi petroliferi, dove le temperature possono superare i 90°C in profondità.
– Produrre calcestruzzo con aggregati visibili, rimuovendo lo strato superficiale di pasta cementizia ritardata con l’applicazione dell’additivo su casseri (lacche ritardanti).
– Ridurre il calore di idratazione e attenuare i gradienti termici in getti massivi come dighe e platee di fondazione.
– Agevolare la ripresa di getti precedenti, eliminando i giunti freddi attraverso il ritardo nella presa del calcestruzzo.
– Conservare lo stato plastico del calcestruzzo di ritorno dai cantieri di betonaggio per un uso successivo insieme a nuovo calcestruzzo dopo uno o più giorni.
– Bloccare l’idratazione dei residui di calcestruzzo nelle betoniere con l’aggiunta di acqua e ritardante, evitando la formazione di incrostazioni per consentire il riutilizzo dei residui il giorno successivo senza necessità di trattamento delle acque di lavaggio.
Progettazione impianti additivi per calcestruzzi deve risolvere le istanze di cui sopra. La prima applicazione menzionata è consolidata, mentre le ultime due appaiono particolarmente interessanti alla luce delle restrizioni ambientali sul trattamento dei residui solidi e delle acque di lavaggio nelle centrali di betonaggio.