La frequente gestione di grandi progetti industriali complessi ha portato all’implementazione di metodologie specifiche di project management che hanno prodotto nel tempo notevoli vantaggi.
Nel 2017 è stata pubblicata la norma UNI 11648 “Attività professionali non regolamentate – Project manager – Definizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenza”, che definisce la figura professionale del Project manager.
Il Project manager è il cosiddetto “responsabile di progetto”, ove si intenda con progetto un processo gestionale che da un concetto o idea iniziale porta alla realizzazione di un nuovo sistema, prodotto tecnologico, opera pubblica o nuovo servizio, software e simili. Si tratta quindi di un ampio spettro di attività, che coinvolge tutti i settori produttivi.
Parlando delle qualità e delle caratteristiche che vengono richieste a questi specialisti del Project management Industriale, la normativa specifica che si parla di “caratteristiche ad ampio spettro e polivalenti”.
Nell’ambito della Gestione Progetti Industriali Complessi, le più tradizionali competenze ‘dure’ (cosiddette ‘hard skills’) relative alle tecniche di programmazione e controllo dei progetti, in particolare in termini essenziali di tempi, costi e qualità, si devono affiancare altre competenze e abilità in termini di multidisciplinarietà, attitudine alle relazioni umane e di crescita dei collaboratori, assertività ed equilibrio, specie nelle situazioni più ‘stressanti’ del lavoro, e una certa capacità di gestione dei rischi che ciascun progetto comporta (le cosiddette ‘soft skills’)”.